La fragilità, intesa come vulnerabilità biologica, clinica e sociale, è una condizione multifattoriale sempre
più diffusa, dovuta anche al progressivo mutamento nella composizione demografica del nostro territorio.
Può essere dovuta a vari livelli di disabilità sia cognitive che funzionali, nonché a deficit economici a cui le
persone sempre più spesso si trovano a dover far fronte. Tali situazioni possono portare alla perdita di
autonomia, con una conseguente crescente richiesta di carichi assistenziali.
Tale profondo cambiamento demografico e sociale richiede un forte cambiamento di paradigma
assistenziale che consenta alle persone di rimanere a casa il più a lungo possibile conservando adeguati
standard qualitativi di vita. La sfida per i decisori è quella di garantire autonomia, indipendenza, standard
di salute e inclusione nella società anche nella fragilità, attraverso lo sviluppo di politiche socio-sanitarie
innovative (ambienti di vita, formazione e prevenzione sanitaria).
IL PROGETTO
Il progetto propone di integrare in maniera innovativa metodologie di social housing con l’avanguardia tecnologica a sostegno di progetti di vita indipendente per persone con fragilità fisiche, cognitive, economiche e/o relazionali ma con potenzialità di vita autonoma. In questo approccio le abitazioni messe a disposizione per permanenze temporanee saranno completate da aree e funzioni comuni che incoraggino l'interazione sociale e la fornitura di servizi di assistenza professionale in rete. Il partenariato
possiede competenze e tecnologie all’avanguardia, già testate nel dominio dell’Active Ageing, per la gestione integrata dei servizi, per la comunicazione, l’interazione sociale, l’analisi del comportamento, il
monitoraggio clinico e la telemedicina.
Per garantire una risposta concreta ai bisogni del territorio, il progetto adotterà fin dal principio una metodologia di progettazione partecipativa che coinvolge tutti gli stakeholders (operatori del welfare
locale, utenti finali e famigliari) nel processo di sviluppo per la creazione e il re-design del servizio proposto. All’inizio verrà individuata la Comunità di Utenti (CU) interessata a partecipare al progetto su
base volontaria, insieme alla quale (co-partecipazione) verrà svolta un’analisi dei bisogni per scegliere, personalizzare e integrare tra loro i servizi (assistenza primaria a domicilio) e le tecnologie disponibili, al
fine di incrementarne il senso di soddisfazione durante l’utilizzo.
Per favorire l’interazione sociale e promuovere l’area suburbana, nelle aree comuni della casa sarà organizzato un Atelier rivolto non solo agli ospiti delle strutture ma all’intera Comunità Territoriale (CT), in
cui saranno realizzati laboratori trasversali (e.g., arte, bricolage, orto comunitario, etc.). curati dagli operatori e dai volontari che si uniranno al progetto, proponendo anche corsi di informazione/formazione
all’uso delle tecnologie utilizzate nella struttura e non solo.